E’ prima di tutto un bluesman, ma anche un pianista di razza e un cantautore. In realtà Andrea Giraudo, classe ’71, piemontese di Cuneo, è un artista difficilmente catalogabile: lui si definisce un artigiano. La sua musica ha groove, una impronta soul, ma i suoi brani si inseriscono perfettamente nella grande tradizione autorale italiana, quella ad esempio di Conte, Battisti e Jannacci.
Ha tanti anni di attività live alle spalle e in repertorio oltre settanta pezzi inediti, ma il suo primo album è uscito solo un anno fa, all’inizio del 2019; si intitola “Stare bene” (Rossodisera) e contiene 12 brani scritti nei precedenti due anni. Un lavoro accolto con entusiasmo da pubblico e critica, con il quale Giraudo ha vinto il premio “Andrea chi?” al Radio Alba Festival ed è arrivato in semifinale al Pistoia Blues Festival.
Per festeggiare un anno dalla pubblicazione di questo fortunato lavoro, il 10 gennaio uscirà un nuovo singolo, “Virgole in pasto”, in una versione del tutto inedita con la partecipazione di Tony Esposito, uno dei più noti percussionisti italiani e internazionali.
Partirà anche un piccolo tour che porterà la musica di Giraudo in giro per l’Italia e che prenderà il via il 12 gennaio allo storico Diavolo Rosso di Asti dove, a partire dalle 19.00, il cantautore piemontese aprirà il suo scrigno musicale dal quale usciranno brani vecchi, canzoni che fanno parte del suo ultimo album ma anche pezzi nuovissimi, che troveranno posto nel prossimo lavoro discografico del cantautore piemontese.