Lavazza verso 1 miliardo di ricavi, ora
La Lavazza punta a raggiungere quest’anno il traguardo record di un fatturato da un miliardo di euro. Intanto lancia la sfida all’India e continua la campagna per conquistare i Paesi dell’Europa dell’Est. A illustrare i conti e le strategie dell’azienda, leader nel mercato italiano del caffè con una quota del 48%, è Giuseppe Lavazza, direttore marketing, in occasione dell’anteprima mondiale della presentazione del Calendario Lavazza 2007 nella suggestiva scenografia della Reggia di Versailles. L’azienda, sesta al mondo per volumi di caffè trattato, ha chiuso il 2006 con un fatturato di 930 milioni di euro, in crescita del 7%, e circa il 37% dei ricavi è realizzato all’estero (i Paesi dell’Est rappresentano un quarto della quota export). La produzione supera i 2.300.000 sacchi di caffè, pari a un milione di quintali, con un tasso di crescita annuale del 6-7%. Con la sua rete di distributori raggiunge 80 Paesi nel mondo, dall’Islanda alle Americhe fino all’Australia. Nessun interesse, invece, per la Cina, in cui l’azienda italiana ha una presenza marginale attraverso un distributore di Taiwan e nessun programma specifico “perché – spiega Giuseppe Lavazza – è un Paese complicato sul piano culturale ed è difficile trovare un partner adeguato”. Gli investimenti ammontano ogni anno a 40 milioni di euro in attività di sviluppo industriale: una parte significativa è destinata allo stabilimento di Gattinara, che produce 2 miliardi di cialde all’anno e conta 34 linee produttive e 362 dipendenti, in continuo sviluppo con un tasso di incremento del 20% all’anno. In tutto, nelle quattro fabbriche italiane la Lavazza ha 2.000 dipendenti. Circa il 7% dei ricavi viene investito in pubblicità. “Diversificarsi? Noi siamo bravi a fare caffè”, dice Giuseppe Lavazza, esponente della quarta generazione della famiglia che ha fondato l’azienda nel lontano 1895 con la drogheria aperta nel centro storico di Torino. Di nuovo qualcosa c’è, come i prodotti a base di caffè studiati in collaborazione con lo chef catalano Ferran Adrià. Nessuna intenzione di cambiare la compagine azionaria, ma l’obiettivo è di rimanere “un’azienda iperfamiliare, in cui si procede con armonia perché tutti i Lavazza si appassionano al caffè”. L’emblema della continuità sono Caballero e Carmencita, protagonisti delle pubblicità degli anni ’60 e oggi di nuovo in scena.