A Ivrea vanno ad arrestare un latitante con le proprie auto e moto
Ad arrestare un pericoloso latitante con la proprio auto e con il proprio motorino. Accade ai poliziotti di Ivrea, uno dei commissariati più grandi del Torinese, copre un territorio di 200mila abitanti: a disposizione solo 2 vecchie Fiat Marea e una Punto, quasi sempre in officina. E allora quando arriva la segnalazione che c’è un rumeno ricercato da tutta Italia in un supermercato alla periferia di Ivrea, l’ispettore capo Michele Biscotti e l’agente Massimo Ayale non ci pensano su, caricano in auto e in moto altri 4 uomini, e vanno a prendere il pericoloso latitante. “Un grosso plauso ai due agenti, spirito di sacrificio e disponibilità pur nella cronica assenza di mezzi…” dice Eugenio Bravo, segretario provinciale del Siulp. Un paradosso? Mica tanto, a sentire il sindacato di Polizia. La carenza di mezzi e uomini sul territorio torinese è cronica. Il piano per la sicurezza di Torino doveva garantire centinaia di uomini in più e 80 nuove vetture. Sono arrivate 24 volanti, ma 15 sono già in riparazione, hanno difetti strutturali. “Un piano solo sulla carta, nella realtà siamo sottorganico e senza mezzi…” conclude il poliziotto sindacalista.