12 NOVEMBRE 1791 – A Torino nascono i Civich.
Le prime tracce degli antesignani degli attuali civich risalgono al 1360, anno in cui Il Principe di Piemonte Amedeo IV, il Conte Verde, dispone la nomina di alcune persone di servizio per la città di Torino elette dal Consiglio Generale. Tra loro erano compresi quattro Cavalieri dell’Ordine che esercitavano le stesse mansioni dei nostri Vigili. Con il passare dei secoli e con la crescita della popolazione, anche l’organico dei Cavalieri era cresciuto, era cambiata la loro gerarchia interna, le loro divise, ed erano diventate Guardie del Vicariato.
Il 12 novembre 1791, il re Vittorio Amedeo III, con sovrana disposizione, decise di riorganizzare il “servizio di polizia, politica e di sicurezza” della capitale del regno, di rivedere l’ufficio del Vicariato, di sciogliere il corpo delle Guardie del Vicariato e di fondare Le Guardie Civiche (da qui il nome Civich). Furono affidati compiti ben precisi, al loro fianco avrebbe operato il Corpo degli Arcieri, addetti alla polizia giudiziaria. Il monarca aveva capito la necessità di definire i compiti degli addetti alla polizia urbana e di renderli vicini e partecipi alla vita dei cittadini. Le Guardie Civiche vissero un forte momento di declino durante l’occupazione napoleonica tanto che il loro organico si ridusse a soli sei elementi.
Toccò quindi a re Carlo Felice, nel 1829, ristabilire ordine e nuovi criteri, corrispondenti alle esigenze della città. Portò l’organico a 26 membri compreso un sergente e un caporale.
Ma solo con lo Statuto Albertino del 1848, si raggiunse una prima vera regolamentazione, che permise al Comune, come ente autonomo, di avere completa gestione sui compiti di Polizia della città. Vittorio Emanuele II ritoccò l’organico portandolo a 40 elementi agli ordini dell’ufficiale comandante Pietro Guerci, Inoltre permetteva alla città di Torino di scegliere i suoi Civich tra i sottoufficiali dell’esercito, questo privilegio fu mantenuto fino al 1851.
Nel 1860, per incrementare il reclutamento nelle Guardie Civiche, il Consiglio Comunale stabilì un premio di ingaggio di 110 lire, 80 delle quali erano depositate a credito personale sul conto della massa-vestiario e le rimanenti 30 pagate dopo due mesi di lodevole servizio.
Negli anni del regime fascista il corpo contava 600 elementi e su delibera del podestà, il 18 marzo 1938, assunse la denominazione di Corpo dei Vigili Urbani.
Dopo la guerra fu necessaria una profonda revisione, ma già all’inizio degli anni ’50 il Corpo raggiunse nuovamente un elevato grado di professionalità. Venne mantenuto il sistema decentrato ma vennero rinforzati molti reparti come quello della viabilità e ne furono creati di nuovi: ciclisti, segnalatori, autoradio e motociclisti. Negli anni ’80 vennero sciolti tutti i reparti viabilità e i compiti furono demandati alle 23 sezioni territoriali.
Oggi li Corpo dei Civich è denominato Corpo di Polizia Municipale, si articola in strutture centrali: ha una nuova sede di Comando in via Bologna 74, nuclei specialistici, 10 sezioni territoriali di circoscrizione e il presidio di Porta Palazzo.