Allevamenti lumache italiane, 120 milioni di fatturato
Ammonta a 120 milioni di euro all’anno il fatturato della filiera degli allevamenti di lumache in Italia. Ma il consumo cresce a un ritmo maggiore della produzione e il comparto, per soddisfare la domanda, è costretto a importare 25 mila tonnellate di molluschi dall’estero. Il punto sull’elicicoltura italiana è stato fatto, come ogni anno a settembre, al raduno a Cherasco (Cuneo) promosso dall’Istituto internazionale che ha sede nella cittadina cuneese, in collaborazione con la Regione Piemonte e il Comune. L’Italia continua ad essere al primo posto per il numero e l’estensione degli allevamenti: 7.000 impianti in 6.500 ettari totali, ma negli ultimi anni c’è stato un autentico boom nei paesi dell’est europeo, in particolare Romania, Bulgaria ed ex Jugoslavia che “sfruttano – è stato detto al raduno di Cherasco – condizioni ideali per la disponibilità di terreno, il costo del lavoro e gli aiuti finanziari dell’Unione Europea”. La produzione italiana negli allevamenti ha raggiunto le 12 mila tonnellate, ma il consumo interno è pari al triplo e dunque i due terzi di lumache devono essere importati, dall’est europeo e dal nord dell’Africa. A Cherasco verranno dedicate tre giornate all’elicicoltura, con un ampio spazio alla gastronomia: al 2o festival della lumaca in cucina verranno serviti 2.000 pasti al giorno con ricette tipiche delle quattro città italiane dove si concentra il maggior numero di allevamenti: Cherasco, Segno (Savona), Gesico (Cagliari) e Cantalupo di Bevagna (Perugia).