Amianto Eternit; chiusa inchiesta Torino, 2969 casi
La Procura di Torino ha chiuso l’inchiesta sulle malattie che hanno colpito i lavoratori di quattro stabilimenti italiani della Eternit. I casi conteggiati dai magistrati inquirenti sono 2.969, quasi tutti mortali, dovuti secondo l’accusa ad esposizione ad amianto sul luogo di lavoro. I destinatari dell’avviso di chiusura indagini sono il miliardario svizzero Stefan Schmidhaeny, della famiglia proprietaria della multinazionale, e il belga Jean Louis De Cartier, che ha avuto incarichi di responsabilità. Gli stabilimenti in questione sono a Casale Monferrato (Alessandria), Cavagnolo (Torino), Bagnoli (Napoli) e Rubiera (Reggio Emilia). Il procuratore aggiunto Raffaele Guariniello contesta l’omissione volontaria di cautele contro gli infortuni e il disastro doloso. Nell’elenco delle persone morte o malate sono compresi i nomi di circa 500 residenti a Casale Monferrato, che sarebbero stati colpiti dalle patologie per la grande diffusione, in città, di manufatti in amianto.