Una pesante multa per aver danneggiato l’immagine dello Stato. È quanto rischiano i poliziotti che la notte del 5 dicembre del 2005 sgomberarono con la forza il presidio di Venaus, messo in piedi da settimane dai movimenti No-Tav. Mentre l’inchiesta penale si sta avviando alla conclusione con un’archiviazione generale per dimostranti e forze dell’ordine, la Corte dei Conti di Torino si starebbe indirizzando verso un’incriminazione amministrativa per quegli agenti protagonisti di episodi che avrebbero leso l’immagine della polizia italiana. Dopo mesi di indagini con esame dei filmati e ore di interrogatori da parte del Procuratore della Corte dei Conti di Torino si arriverebbe a questa conclusione che fa imbufalire i sindacati di Polizia. Se toccasse agli agenti pagare multe salate – dicono – si innesterebbe un cortocircuito: in futuro ci sarebbero remore nell’intervenire lasciando spazio ai danneggiatori. Secondo la Corte dei Conti nessuna responsabilità in alto: né dell’allora ministro Pisanu né del presidente del consiglio Berlusconi, ma solo dei poliziotti che intervennero. Intanto oggi a Torino è giunto il commissario europeo per il corridoio 5, il collegamento Lisbona-Kiev che prevede il tratto di Tav Torino-Lione: all’olandese Ian Brinkorst (che sostituisce la defunta Lyola de Palacio); a lui è stato presentato in queste ore lo stato dei lavori dell’Osservatorio tecnico sulla Tav al quale partecipano rappresentanti del governo italiano, della Valsusa e delle Ferrovie.

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