Calciopoli: da Napoli arrivano le prime richieste di rinvio a giudizio
Sono 37 le richieste di rinvio a giudizio per le persone coinvolte nell’inchiesta della Procura di Napoli sugli scandali nel mondo del calcio. Per 19 imputati l’accusa dei sostituti Filippo Beatrice e Giuseppe Narducci è pesante: associazione per delinquere. Tra questi c’è Luciano Moggi, l’ex direttore generale della Juventus che con Giraudo, Mazzini, Pairetto e De Santis, è indicato come uno dei promotori “costitutori e organizzatori dell’associazione per delinquere” che era finalizzata – secondo l’accusa – a predeterminare attraverso comportamenti illeciti i risultati dei campionati di calcio di serie A. Sarebbero state 29 le partite della stagione 2004-2005 per le quali la Procura di Napoli avrebbe accertato la frode, nell’arco del periodo che va dal 26 settembre 2004 – Udinese-Brescia – al 29 maggio 2005 quando si disputò la partita Lecce-Parma. Per arrivare alle richieste di rinvio a giudizio depositate oggi i sostituti napoletani hanno fatto seguire, intercettare e filmare dai carabinieri le persone coinvolte e si sono avvalsi di quasi 100 testimoni e dei tabulati dei telefoni cellulari di un gestore elvetico le cui utenze erano riconducibili a Luciano Moggi. Fra gli imputati molti nomi eccellenti. Da Franco Carraro, ex presidente della Federcalcio, ai vertici di Fiorentina- Andrea e Diego Della Valle- Lazio – Claudio Lotito – e Reggina – Lillo Foti; agli ex designatori arbitrali Paolo Bergamo, Gianluigi Pairetto e Tullio Lanese; agli arbitri Massimo De Santis, Salvatore Racalbuto, Pasquale Rodomonti, Domenico Messina, Paolo Dondarioni, Stefano Cassarà. Per 11 dei 48 indagati la Procura non ha ritenuto ci fossero elementi sufficienti a chiedere un rinvio a giudizio. La posizione di Gianluca Paparesta, che era stato coinvolto nella seconda fase dell’inchiesta, è stata stralciata: l’arbitro nei mesi scorsi ha chiesto di essere ascoltato dalla Procura e le sue dichiarazioni sono state secretate.