L’idea di far nascere un giornale che sviluppasse e si interessasse di tematiche sociali anche oltre il territorio della Diocesi di Pinerolo, venne a un gruppo di laici e sacerdoti. Il primo direttore fu Cosimo Bianco Crista, la linea editoriale era laica, ma attenta alla dottrina sociale della Chiesa.

Nel 1926, sotto la direzione dell’avvocato Giovanni Reynaud, L’Eco del Chisone fu costretto dal Prefetto di Torino a sospendere la pubblicazione a causa dell’impostazione poco aderente al regime fascista. Dopo tre mesi arrivò il permesso di tornare in stampa: il direttore fu sostituito con don Giuseppe Pertusio e il giornale divenne “Settimanale dell’Azione Cattolica” fu l’inizio di un inevitabile periodo di declino. Solo il dopoguerra, la direzione di don Gabriele Mercol e la collaborazione con la tipografia/scuola dei Padri Giuseppini di Pinerolo riportò in auge il giornale. Ma il vero colpo di timone arrivò con il dibattito del mondo cattolico iniziato nel ’68, nel 1970 la direzione passò a don Vittorio Morero che, assieme al vice direttore Pier Giovanni Trossero, diede inizio a una fase di grande sviluppo e di apertura. In una decina d’anni la tiratura aumentò del 130% e “L’Eco”, sulla scia di un moderato progressismo, perdette l’identità di giornale di provincia per assumere quella di organo di dialogo e confronto.

Nel 1988, sotto la direzione di Pier Giovanni Trossero, nacque il magazine L’Eco mese. Trossero subentrò alla direzione de L’Eco del Chisone nel 2004 alla morte di don Vittorio Morero.

Nel 2006, alle celebrazioni del centenario dell’Eco, partecipò anche Franco Marini.

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