Era un Vigile del fuoco volontario l’autore degli incendi ad automobili, furgoni e camper che per tre anni si sono susseguiti in diversi paesi della cintura nord occidentale di Torino. L’uomo, il trentaduenne Mirko Faccinti, di Druento (Torino), appiccava le fiamme e poi si aggregava alle operazioni di spegnimento. Individuato dai Carabinieri dopo un’indagine rafforzata da intercettazioni ambientali e pedinamenti con il satellite, è stato messo agli arresti domiciliari. Per adesso sono stati ricostruiti una sessantina di incendi. Faccinti, davanti ai giudici, ne ha rivelati anche altri, ammettendo di avere agito così tante volte da non ricordarli tutti. Il movente è però ancora avvolto dal mistero. Ai giudici, Faccinti ha raccontato di essere caduto in depressione quando, dopo essersi licenziato dal lavoro precedente, non è riuscito ad entrare nel corpo dei Vigili del fuoco. Presto verrà disposta una perizia psicologica. I roghi (ad andare in fiamme sono stati anche due fienili) sono stati un vero rompicapo per gli investigatori finché un luogotenente dell’Arma non ha avuto l’idea di controllare se tra i soccorritori non vi fosse qualche personaggio ricorrente. L’auto di Faccinti è stata sottoposta al controllo satellitare gps: nel punto in cui sostava per qualche istante, venti minuti dopo divampava un incendio.

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