Riaprono i giardini della Reggia di Venaria Reale
È considerata la Versailles italiana. È più grande della Reggia di Caserta e sta tornando agli antichi splendori dopo secoli di abbandono. È la Reggia di Venaria Reale, alle porte di Torino: un capolavoro di Amedeo di Castellamonte e di Filippo Juvarra che in questo week end riapre al pubblico i suoi giardini reali, una delle più sontuose citazioni del giardino barocco europeo del XVII e XVIII secolo. La Venaria reale fu voluta da Carlo Emanuele II di Savoia quale residenza di piacere e di caccia, con 80 ettari di verde su tre piani che si estendono per circa due chilometri racchiusi dalla corona delle Alpi. 8 anni di lavori, 40mila le nuove piantumazioni per un percorso che si snoda fra natura e cultura. C’è anche la peschiera, 11milioni di litri d’acqua, è lunga 250 metri e larga 50. L’apertura al pubblico di questi incantevoli giardini è solo il primo passo. In autunno sarà visitabile anche tutta la Reggia della Venaria Reale. 200milioni di euro l’investimento complessivo, il più grande progetto di recupero culturale finanziato dall’Unione europea. Sono previsti un milione di visitatori all’anno.