Eredità Agnelli: la decisione di Margherita
“Gli accordi intercorsi in Svizzera nel 2004 tra me e mia madre, donna Marella,subito dopo l’apertura del testamento lasciato dall’Avvocato, debbono essere annullati o resi inefficaci”. Questa la richiesta che Margherita Agnelli, figlia di Gianni, avanza attraverso il suo legale al Tribunale civile di Torino. Una decisione che rimette in discussione la rinuncia fatta da Margherita della parte di eredità destinata a donna Marella ma soprattutto potrebbe compromettere gli interessi dei nipoti. In questa dinasty tutta italiana il finale non sembra per nulla scontato. Nell’atto di citazione di Margherita notificato anche alla madre, perché unica erede insieme a lei dei beni di famiglia, si intuisce quella che è la strategia della figlia dell’Avvocato: rimettere in discussione le certezze acquisite fino ad ora contestando la quantificazione reale dei beni con la relativa suddivisione operata e ridefinendo ruoli e posizioni degli amministratori. In particolare, sempre nell’atto di citazione, si prendono in esame i compiti svolti da Gianluigi Gabetti, consulente di fiducia dell’Avvocato, Franzo Grande Stevens da sempre avvocato della famiglia fino a Sigfried Malon uomo di fiducia svizzero. Agli atti anche una decina di lettere scambiate tra Margherita e Franzo Stevens in cui la figlia dell’Avvocato chiede più volte i conti all’amministratore testamentario che risponde di pazientare. Ma in una successiva lettera Franzo Stevens rinuncia all’incarico perché “non in grado di poter rappresentare insieme gli interessi di Margherita e donna Marella”.