Agnelli: Margherita, una vita dietro le quinte
Il suo nome oggi è sulla prima pagina del Wall Street Journal, per la vicenda legata all’eredità del padre, l’Avvocato, ma Margherita Agnelli de Phalen non è una donna da copertina. Nata in Svizzera cinquantadue anni fa, unica figlia vivente di Gianni e Marella Agnelli (il fratello Edoardo si tolse la vita nel 2000), ha sempre condotto una vita discreta, lontana dai clamori della mondanità. Negli ultimi anni ha fatto parlare piuttosto per le sue assenze: alla messa in suffragio del padre, a un anno dalla morte, e ai funerali dello zio Umberto. Fino all’ultimo sembrava che non avesse intenzione di partecipare al matrimonio del figlio John con Lavinia Borromeo, sul lago Maggiore, il 4 settembre 2004, ma invece ci andò e in quell’occasione si parlò “di grande armonia e di rapporti di affetto saldi”. Erano i giorni dell’accordo che sembrava avere messo fine ai dissidi all’interno della famiglia, di nuovo esplosi ora. In prime nozze Margherita ha sposato lo scrittore Alain Elkann, da cui ha avuto tre figli: John, 31 anni, al quale Gianni Agnelli ha affidato le redini del gruppo, Lapo e Ginevra. Altri cinque figli – Maria, Pietro, Sofia, Anna e Tatiana – sono nati dal secondo matrimonio con il nobile russo Serge de Phalen, con il quale vive in una villa sul lago di Ginevra. Temperamento artistico, Margherita ha scritto nel 1995 “Cenere”, il suo primo libro di poesia, ma la sua passione è l’arte pittorica. “Dipingere – spiega – è un modo per dichiarare il mio amore per la vita e per mandare un messaggio solare agli altri”. Dopo gli studi a Roma, ha lavorato a Parigi presso l’atelier d’icones di Père George Drobot. A cavallo tra il 1993 ed il 1994, in collaborazione con Père Stamatis Skliris, ha realizzato un’icona raffigurante il Cristo sulla Croce per un monastero in Italia. È anche autrice di murales sulla Resurrezione per la Cappella della famiglia Caracciolo a Garavicchio, in Toscana. Margherita Agnelli segue progetti nel sociale. Nel 2000 ha fondato BlueOrchard, società svizzera specializzata nella gestione per aziende attive nel microcredito nei Paesi in via di sviluppo. Dal 2006 insieme al Comune di Torino promuove il progetto casa-famiglia per il reinserimento dei bambini “di strada” (ha donato un immobile di sua proprietà in centro, precedentemente appartenente al fratello Edoardo).