“Per noi sono trenta”. Questo striscione esprime lo stato d’animo di un centinaio di tifosi della Juventus che lo hanno esposto in piazza San Carlo, a Torino, un’ora dopo la conquista della serie A da parte della squadra bianconera. Facile intuire che i trenta sono gli scudetti, cioè ventinove e non ventisette dopo la revoca degli ultimi due, più la vittoria di oggi, che per gli ultras equivale a uno scudetto. È stata però una delle poche note di colore di una festa, almeno finora sbiadita e sotto tono, con un paio di centinaia di presenti e qualche carosello di auto imbandierate, ma isolate in mezzo a quelle di comuni cittadini. Stati d’animo frettolosi anche tra i tifosi.”Basta, è finita, voltiamo pagina, conta solo dimenticare questa stagione”, dice un giovane, che però non ha voglia di parlare di futuro. Davanti al caffè San Carlo c’è un capannello di tifosi di età più matura. Il ritornello non cambia: “Mai più in serie B. Sono stati bravi la squadra e Deschamps a mantenere i nervi saldi e a risalire subito. La sfida all’Inter? Meglio non pensarci, per ora”. Proprio l’Inter è stata sulla bocca di tutti, nei cori anti nerazzurri e si è divisa a metà con Buffon, negli slogan dei tifosi che lo hanno invitato una ennesima volta a restare.

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