Droga: cambio di rotta del sindaco Chiamparino
Drogarsi non è lecito e chi lo fa deve essere punito. È una virata a 360 gradi quella del sindaco di Torino Sergio Chiamparino, che si definisce da sempre antiproibizionista. Dichiarazioni riportate oggi in un’intervista al Corriere della Sera che hanno il peso di un sasso nello stagno del dibattito politico in una città, come Torino, scossa e rabbiosa dopo l’omicidio del tabaccaio ucciso a coltellate – forse da due tossici – per rubargli l’incasso della giornata. Il consumo di droga aumenta il crimine – dice Chiamparino – e la modica quantità è una pura ipocrisia. È la sua esperienza da sindaco ad avergli fatto cambiare idea. Ho visitato parecchie volte Tossic Park (quartiere torinese dove è diffusissimo lo spaccio di stupefacenti) e lì mi son reso conto della situazione, spiega ancora il sindaco. “Nessuna sanzione penale per i tossici – chiarisce – ma mandarli per qualche giorno a pulire la città o a lavorare nelle case di riposo degli anziani”. Frasi che alimenteranno ulteriormente il dibattito sulla sicurezza nelle città proprio mentre a Torino si sta preparando una manifestazione di protesta per chiedere più uomini e più mezzi nella lotta contro la criminalità, sull’esempio di quanto fatto a Milano dal sindaco Moratti. E continua incessante il mesto pellegrinaggio di fronte alla tabaccheria di Claudio Monetti. Stamattina è stata compiuta l’autopsia sul corpo del tabaccaio: da indiscrezioni risulterebbe che non c’è stata colluttazione, insomma è stato colpito a freddo con due coltellate inferte per uccidere.