1 maggio: Bertinotti, morti bianche non da paese civile
Basta morti bianche: “tre-quattro al giorno non sono da paese civile”. Il presidente della Camera Fausto Bertinotti – accolto tra gli applausi della piazza a Torino per la manifestazione del Primo maggio – rilancia “l’impegno” contro gli infortuni. E mentre da Roma, il ministro del Lavoro Cesare Damiano, parla di “lotta senza quartiere” alle morti bianche, le piazze italiane dove si svolgono le manifestazioni sindacali, si chiudono in un minuto di silenzio. Proprio nel momento in cui da Sorrento arriva la notizia di un nuovo incidente, dove hanno perso la vita due passanti e sono rimasti feriti tre operai. Ma se il tema degli incidenti fa da filo conduttore per il Primo Maggio 2007 – con i leader di Cgil, Cisl e Uil che lanciano lo slogan “tolleranza zero” – a Torino, davanti a 100mila persone, si toccano anche le questioni degli interventi a favore dei redditi più bassi e delle pensioni. Guglielmo Epifani chiede al premier Romano Prodi di “mantenere le promesse”.”Ci sono molti bisogni e molte attese”, dice citando pensionati, lavori poveri, giovani e la questione casa. Il leader della Uil, Luigi Angeletti, parla di un sistema fiscale, quello italiano, che indica come il più “scandaloso d’Europa” e manda a dire al Governo che non “è tempo di sacrifici”, spiegando che in tema di pensioni il problema “non è la riforma” ma l’innalzamento di quelle più basse. Dalla Cisl, Raffaele Bonanni gli fa eco : “Sui salari e sulle pensioni deve aprirsi un discorso vero, vogliamo ammortizzatori sociali e contratti migliori”.