25 pagine che gettano ancora una volta nello scompiglio il mondo del calcio: sono quelle dell’avviso di conclusione delle indagini preliminari notificato a 48 indagati dell’inchiesta che per tutti è ormai Calciopoli. 11 indagati in più della prima tranche – fra i quali 3 arbitri – e soprattutto altre partite finite nel mirino del pool della procura napoletana che indaga sulle presunte combine. 15 in tutto gli incontri del campionato 2004-2005. È di nuovo bufera, dunque, dopo il terremoto giudiziario di un anno fa, che aveva mutato l’assetto societario di squadre come la Juventus, con lo scudetto revocato e riassegnato all’Inter, e radicalmente cambiato la geografia dei club, in serie A come in serie B. Le partite che sono sotto osservazione dai magistrati napoletani, Filippo Beatrice e Giuseppe Narducci non comparivano nella precedente fase delle indagini e questo perché la trasmissione delle intercettazioni disposte dalla procura di Torino e l’esame dei tabulati delle telefonate fatte dai cellulari dell’ex direttore generale della Juventus, Luciano Moggi, al quale sono contestati illeciti per tutte le nuove partite sotto inchiesta, sono stati acquisiti in un secondo momento. Ed oggi è stato notificato questo avviso di chiusura delle indagini. Per qualcuno la possibilità di una richiesta di rinvio a giudizio genera stupore. Fra gli indagati ci sono anche tre arbitri in attività, Gianluca Paparesta, Paolo Bertini e Andrea de Marco, un assistente e il direttore sportivo del Messina Angelo Mariano Fagiani.

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