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30 marzo 2007

Asti Spumante +2,7% vendite, quintuplicate in Cina

L’Asti Spumante continua a recuperare quote di mercato. È ancora lontano dal record storico, gli oltre 82 milioni di bottiglie di qualche anno fa, ma nel 2006 ha superato i 71 milioni (71 e 297mila), con una crescita del 2,7% rispetto al 2005. A fare il consuntivo, nella seconda giornata del Vinitaly, a Verona, sono stati i vertici del Consorzio dell’Asti docg. In lieve crescita la quota italiana, +1,5% dopo tre anni di flessione, ma la spinta arriva soprattutto dall’export, +3% di bottiglie venduto, con un significativo aumento, +57% in Russia, l’inversione di tendenza negli Stati Uniti, dove è stato registrato un aumento del 2,6% (per un totale di 12,3 milioni di bottiglie). E si affacciano Cina e India, mercati dove il Consorzio si attende un incremento notevole già nei prossimi anni. All’estero, comunque, la Germania si conferma il primo mercato dell’Asti spumante (14,8 milioni di bottiglie esportate), sia pure con una flessione del 3,55% rispetto al 2005. Cala (- 21,5%) la quota del Regno Unito: nel 2006 sono state vendute 5,9 milioni di bottiglie contro le 7,5 dell’anno precedente. “Siamo molto soddisfatti delle perfomance nei paesi europei – ha commentato Ezio Pellissetti, presidente del consorzio – crescono in modo esponenziale Austria, Ungheria e in generale la quota cresce del 17,4%, a testimonianza della capacità di penetrazione delle aziende e del successo della qualità dell’Asti”. Nel resto del mondo, da notare il +4,25% in Giappone (1,9 milioni di bottiglie) e la crescita della Cina: oltre 250 mila), cinque volte di più rispetto all’anno scorso, con una previsione di arrivare al milione in un paio d’anni.



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