Raddoppiati nel Torinese gli imprenditori extracomunitari
Marocchini, rumeni, cinesi, egiziani, albanesi: 17.592 imprenditori in provincia di Torino sono extracomunitari, il 7,6% del totale. Una presenza che è cresciuta del 13% nel 2006 ed è più che raddoppiata dal 2000. È il volto nuovo dell’imprenditoria torinese quello che emerge dall’indagine della Camera di Commercio sulla natalità e mortalità delle imprese nella provincia. Sono titolari di aziende, soci, amministratori e operano soprattutto nel settore del commercio (32%), in quello delle costruzioni (26%) e nei servizi alle imprese (16%). La principale nazionalità presente è quella marocchina (20% del totale), seguita a breve distanza da quella rumena (18%) e, in terza posizione, da quella cinese (7%). Il 66% ha un’età compresa fra i 30 e i 49 anni, il 19% fra i 50 e i 60, il 14% al di sotto dei 30 anni. I giovani sono soprattutto albanesi (26% del totale), rumeni (25%) e cinesi (21%), mentre gli anziani (fra i 50 e i 69 anni) prevalgono fra i tunisini (42%) e gli argentini (40%). Il comparto delle costruzioni è quello che registra l’incremento più significativo, il 20,4% in più del 2005. Vi lavora il 70% dei rumeni e degli albanesi, mentre nel settore commerciale cresce in misura superiore alla media la presenza di imprenditori egiziani (+41% rispetto al 2005). Lavora nella distribuzione commerciale anche il 50% dei cinesi, mentre il 28% è impegnato nel settore turistico, soprattutto nella ristorazione. Argentini e brasiliani si occupano soprattutto in maniera superiore alla media di servizi alle imprese (rispettivamente il 29% e il 23% contro una media del 16%). Gli imprenditori di provenienza africana sono impegnati prevalentemente nel commercio: 62% per i nigeriani e 88% per i senegalesi. In significativa ascesa è il comparto del turismo tra i nigeriani e gli albanesi. Sono in aumento anche le imprenditrici extracomunitarie, che sono in crescita del 13,1% nell’ultimo anno e dell’86,5% rispetto al 2000. Il 71% degli imprenditori extracomunitari ha la sede della propria attività a Torino, il 6,8% nella zona di Torino Sud e il 5,8% nel Canavese.