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29 marzo 2007

In Cassazione la Juventus assolta per prescrizione

La Cassazione – dopo sette ore di camera di consiglio – restituisce alla Juventus una maglia macchiata dalla dichiarazione di prescrizione, in relazione all’accusa di aver dopato i calciatori dal 1994 al 1998, mentre per lo stesso capo di imputazione la Corte di Appello di Torino (il 14 dicembre 2005) aveva dichiarato l’assoluzione del medico sociale bianconero Riccardo Agricola e dell’ex amministratore delegato Antonio Giraudo. In sostanza, se non fosse stato per i tempi lunghi della giustizia, la Suprema Corte avrebbe dichiarato la “fondatezza” del ricorso avanzato dalla Procura di Torino (a firma di Giancarlo Caselli e Raffaele Guariniello) contro le assoluzioni dei due dirigenti bianconeri per quanto riguarda la somministrazione in maniera illecita di farmaci, eccetto l’eritropoietina sulla cui assunzione i supremi giudici non si sono potuti pronunciare. Sarebbero, infatti, serviti ulteriori accertamenti rispetto a quelli a suo tempo condotti sulle analisi del sangue di Alessio Tacchinardi e Antonio Conte: insomma si entrava in un giudizio di merito precluso ai giudici di Cassazione. Entro trenta giorni saranno depositate le motivazioni di questo verdetto, che ha applicato rigorosamente l’orientamento stabilito – in tema di doping – dalle Sezioni Unite nel 2006, in base al quale sarebbe da considerare truffa sportiva, utilizzando le norme sul calcioscommesse del 1989, il dopaggio dei calciatori anche prima del varo della specifica disciplina antidoping emanata solo nel 2000. “È stata una grande vittoria”: così il procuratore aggiunto Raffaele Guariniello, il magistrato torinese che ha coordinato le indagini sulla diffusione di farmaci alla Juventus, commenta la sentenza della Cassazione. “La nostra impostazione è stata confermata e convalidata dalla Suprema Corte: i fatti contestati erano da considerare reato, e sono stati commessi”. Quanto all’inammissibilità del ricorso sull’uso dell’Epo, Guariniello rileva che la Cassazione ha stabilito di non potersi pronunciare. La Juventus prende atto “con soddisfazione che la battaglia sull’Epo è definitivamente conclusa con successo”. Questo il commento della società bianconera alla sentenza della Cassazione. “L’inammissibilità del ricorso – prosegue la Juventus – sancisce in via definitiva che non è mai stato fatto uso di epo, come già ritenuto nella sentenza di appello. È una notizia importante che la Juve accoglie con particolare favore perché pone termine a un lungo procedimento che ha creato gravi danni al dottor Riccardo Agricola, al quale oggi vengono definitivamente riconosciute moralità e qualità professionali, che la Juve non ha mai smesso di riconoscergli”.

 



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