Scandalo valvole difettose: “quasi” assolto Di Summa
Per i giudici le tangenti le ha prese, ed è stato condannato per corruzione. Ma con la morte di sette dei pazienti a cui vennero impiantate le valvole cardiache difettose lui non c’entra, ed è stato assolto. Perché non sapeva che quelle valvole non funzionavano. Si chiude così, cinque anni dopo, una vicenda che aveva suscitato scalpore e che aveva mandato in galera l’allora primario di cardiochirurgia dell’ospedale delle Molinette di Torino, il professore Michele Di Summa. Vennero istruiti due processi che oggi sono giunti a sentenza. Nel primo, quello in cui Di Summa era accusato di omicidio colposo e lesioni, il gip di Torino lo ha assolto perché il fatto non costituisce reato. Nell’altro è stato condannato a due anni e 10 mesi di carcere per corruzione, per aver intascato in dieci anni tangenti per un miliardo e mezzo delle vecchie lire e per aver favorito determinate imprese nella fornitura di materiale sanitario. Tra queste imprese c’era la ditta brasiliana produttrice delle famigerate valvole cardiache che il professor Di Summa impiantò in 28 pazienti: 7 morirono, 21 subirono lesioni che li costrinsero a finire di nuovo sotto ai ferri. Il professor Di Summa – che nel frattempo era stato rimosso dall’incarico – si è detto comunque soddisfatto della sentenza e ha chiesto di poter tornare a lavorare gratis per agevolare il risarcimento dei danni.