Risale ad almeno otto anni fa la morte di Olmo Sivieri, classe 1914, il cui corpo privo di vita è stato ritrovato sabato scorso in un surgelatore nel garage di casa sua ad Aosta. È una delle conclusioni a cui sono giunti gli inquirenti dopo un’altra giornata di interrogatori e accertamenti per fare chiarezza sulla vicenda. La distanza temporale dalla morte rende ancora più complesse le indagini. A partire dall’autopsia, che è iniziata oggi pomeriggio al cimitero di Aosta: l’esame autoptico è stato affidato dal pm Luca Ceccanti al medico legale Valentina Vasino, di Torino. Il consulente per ora si è limitato a fare delle fotografie e delle misurazioni del cadavere, che presto sarà trasportato a Torino. Un trasferimento reso necessario dalle condizioni del corpo, che per anni è stato tenuto in un freeezer a meno 20 gradi. Per consentire lo svolgimento dell’autopsia è infatti necessario che il cadavere sia riportato a 4-5 gradi (e – secondo una prima stima – ci vorranno almeno quattro giorni): la richiesta del perito di portarlo nel capoluogo piemontese è quindi stata avallata dalla procura per consentirgli di monitorare costantemente la temperatura. L’incarico prevede che venga eseguita un’autopsia completa, che comprende sia il lato tossicologico sia quello traumatologico. L’obiettivo è capire se l’anziano è morto per cause naturali o se si tratta di un omicidio. La relazione finale dovrà essere consegnata entro 60 giorni. Unico indagato nella vicenda è Gaetano Sivieri, di 63 anni, figlio della vittima, che ha ammesso di aver chiuso il cadavere nel surgelatore, dopo il decesso avvenuto per “cause naturali”, allo scopo di continuare ad intascare la pensione del genitore. Questa mattina è stato nuovamente interrogato per circa due ore dal pm e dai Carabinieri per chiarire ancora alcuni punti.

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