Si fingevano funzionarie dell’Inps o dell’Enel. Ogni stratagemma era valido pur di entrare nell’abitazione di un anziano, solo, e poi con l’aiuto di complici saccheggiargli la casa. La banda di rom sgominata oggi dagli agenti della Squadra Mobile di Firenze e di Novara avrebbe messo a segno più di 200 tra furti e rapine in 34 città del nord Italia. Dopo 2 anni di indagini, intercettazioni e pedinamenti filmati all’alba di oggi sono scattati gli arresti. Il quartier generale della banda – un campo nomadi alla periferia di Novara – è stato circondato. 19 gli ordini di custodia cautelare, a 12 donne e 7 uomini sono scattate le manette ai polsi. Durante le perquisizioni la Polizia ha recuperato 2 chili di oro, preziosi, denaro contante, telefonini e pellicce. Erano pendolari del crimine – hanno detto gli inquirenti. Solo la città dove vivevano – Novara – veniva risparmiata, mentre dal lunedì al venerdì a piccoli gruppi, due donne e un uomo, si trasferivano nelle città del centro nord alla ricerca di ignari anziani da derubare. La vittima veniva scelta nei centri commerciali o agli uffici postali, poi pedinata fino a casa. Al quel punto scattava il piano. Una donna cercava di conquistare la fiducia dell’anziano, quando riusciva ad entrare nella sua abitazione distraeva il pensionato per far entrare di nascosto altre due suoi complici. Poi, saccheggiata la casa del malcapitato, le donne del clan facevano perdere le loro tracce.

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