Tav: Bianchi, quasi sì da sindaci ma scontenta Di Pietro
La due giorni torinese del ministro dei Trasporti Alessandro Bianchi sulla Torino-Lione si è conclusa con un successo sul fronte degli agguerriti sindaci della Valle di Susa, che si sono detti disposti a dialogare con il Governo, ma anche con l’apertura di un nuovo fronte interno nello scontro a distanza con il collega titolare delle Infrastrutture, Antonio Di Pietro. I primi, soddisfatti per “la chiarezza” delle parole pronunciate ieri e oggi da Bianchi (che intende chiedere la sospensione della Conferenza dei Servizi fino alla fine dei lavori dell’Osservatorio, ndr), hanno detto di essere pronti a dialogare. Unica condizione, che sia il Presidente del Consiglio Romano Prodi ad avallare la presa di posizione del ministro dei Trasporti. “Parlerò con Prodi appena possibile – ha assicurato Bianchi – e gli chiederò di convocare al più presto il Tavolo di Palazzo Chigi sulla Torino-Lione. Sarà in quell’occasione – ha spiegato – che il presidente Prodi fornirà le indicazioni del governo sui tempi e i modi dell’opera”. Di Pietro però non è d’accordo a relegare in secondo piano la Conferenza dei Servizi e richiama il collega al “rispetto del cronoprogramma europeo”, che richiede “una decisione definitiva sul tracciato entro il settembre 2007”. Bianchi, da Torino, gli ha risposto che per ottenere i risultati auspicati “sarebbe opportuno modulare i calendari di lavoro della Conferenza dei Servizi e dell’Osservatorio in modo che la prima possa utilizzare al massimo i risultati degli approfondimenti svolti dal secondo”. Cioè, come chiedono i valsusini: prima lavori l’Osservatorio, poi decida la Conferenza. Sul fronte tecnico, dopo gli incontri torinesi si profila una soluzione che manterrebbe il tunnel contestato dai valsusini, ma senza farlo sboccare a Venaus, e che includerebbe l’interconnessione della nuova linea con l’agglomerato urbano di Torino sollecitata dalla presidente della Regione Piemonte Mercedes Bresso e dal sindaco di Torino, Sergio Chiamparino.