Un’ondata di caldo africano ha scosso la giornata piemontese, facendo salire i termometri oltre la soglia dei 20 gradi. La massima (20,6) è stata registrata a Cuneo (con i 20,4 di Verbania a seguire), mentre a Torino, dove in base alle statistiche non ci si aspettano in media più di 5,5 gradi, si è raggiunta quota 19,2. A provocare questo anticipo di primavera, in un gennaio già comunque assai più mite del solito, sono stati due fattori. In primo luogo il foehn, il vento torrido delle montagne, che si è fatto sentire ieri sera e – in misura minore – questa mattina nelle vallate alpine settentrionali. L’effetto è stato cielo sgombro, sole e temperature superiori alla media, con zero termico a 3.600 metri. Il forte vento e l’assenza prolungata di precipitazioni ha causato anche numerosi incendi boschivi in varie zone del Piemonte, tanto che la Regione ha dichiarato lo “stato di grave pericolosità”. L’inverno senza neve ha spinto la Camera di Commercio di Cuneo a lanciare una provocazione: “perché in situazioni di questo genere non si chiede lo stato di calamità?”. Dopo un Natale abbastanza soddisfacente, anche albergatori ed operatori commerciali dell’Alta Valle di Susa lanciano un preoccupato allarme per il prosieguo della stagione condizionata dall’assenza di neve e dal caldo.

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