Eternit: si apre il più grande processo per i morti d’amianto
Dieci pullman da Casale 5 dalla Francia un volo charter da Napoli circa un migliaio di persone qui davanti al tribunale di Torino per il processo del secolo quelli per i morti di amianto alla Eternit.
“Ho perso marito sorella cognata cugina e dulcis in fundo anche mia figlia… a Casale si continua a morire 25 morti all’anno… chiediamo solo giustizia giustizia…” il triste rosario che ripete la gente in arrivo al tribunale di Torino.
È forse il più grande processo mai celebrato in Italia quello che il giudice Casalbore ha aperto stamattina a Torino: 2889 le vittime dell’amianto fra decessi e ammalati di mesotelioma a Casale Monferrato e Cavagnolo in Piemonte a Bagnoli nel Napoletano a Rubiera in Emilia. 4500 le parti civili 5 miliardi di euro la stima dei risarcimenti chiesti. Allestite tre maxi aule e un ampio salone per accogliere tutti. Assenti in aula i due imputati il magnate svizzero Stephan Schmidheiny e il barone belga Cartier de Marchienne proprietari della Eternit, accusati di aver provocato con l’omissione delle misure antinfortunistiche un disastro ambientale durato 40 anni e che continua visto che il picco epidemiologico per le vittime dell’amianto è previsto per il 2020. La prima udienza è stata occupata dalle eccezioni procedurali e dalla costituzione delle parti civili. Il processo durerà almeno 18 mesi programmate due udienze a settimana.