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28 ottobre 2009

Per la Caritas in Piemonte gli stranieri sono l’8% della popolazione

Sono oltre 351 mila, pari al 7,9% del totale, i cittadini stranieri residenti in Piemonte. In tutte le province della Regione si è verificato nel 2008 un incremento della popolazione non italiana, che oscilla dal 16% di Novara (3 punti sopra la media nazionale e regionale), al 7% di Biella. A dirlo è il 19° Rapporto sull’immigrazione di Caritas/Migrantes, presentato oggi in contemporanea nelle città italiane, e illustrato a Torino da Franco Ravinale, delegato Migrantes, e Pierluigi Dovis, direttore Caritas Torino. Rispetto al 2007, si trovano in Piemonte quasi 41 mila stranieri in più, di cui il 13,8% iscritto nei registri anagrafici per nascita. La percentuale dei nati da genitori non italiani si qualifica come un contributo al ringiovanimento della popolazione. La componente minorile con cittadinanza non italiana incide per il 23% degli stranieri iscritti alle anagrafi piemontesi, di cui il 57,8 di seconda generazione. In aumento i casi di acquisizione della cittadinanza, che nel 2008 sono stati 5404, a fronte dei quasi 3300 del 2007. Nella provincia di Torino i residenti stranieri sono 185.073, più della metà di quelli presenti in tutto il Piemonte, di cui oltre 55 mila in possesso del permesso di soggiorno, non necessario per gli stranieri comunitari. La presenza massiccia di minori, fa sì che gli allievi stranieri delle scuole primarie crescano in maniera esponenziale: sono il 10,5% degli iscritti, di cui il 59,4% concentrati fra primaria e secondaria di primo grado. Nelle scuole d’infanzia il dato cresce al 20,7%, di cui il 76,2% nato in Italia, e non si discosta di molto da quello delle scuole superiori, stimato al 19,8%. Equilibrato, nel quadro regionale, il rapporto numerico tra componente femminile e maschile di stranieri (nel totale 51,1%): si va dal 49,6 di Asti e Novara al 56,1 di Verbania-Cusio-Ossola, che insieme a Torino è una delle province a maggior richiesta di terziario, settore in cui è forte la presenza di donne. Dal punto di vista religioso, i cristiani (55%) prevalgono sui musulmani (34%), per la quota di migrazioni dall’Est Europa. Quanto alle rimesse, dai dati della Banca d’Italia emerge che nel 2008 dal Piemonte è stata inviata all’estero una somma di quasi 300 milioni di euro da cittadini stranieri, pari al 4,7% del volume partito dall’Italia.



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