24 ottobre 2024

24 OTTOBRE 1979 – MUORE A VIENNA KARL ABARTH

Karl Abarth

Lo scorpione era il suo segno zodiacale e lo aveva scelto come simbolo della sua azienda.

Karl Abarth, naturalizzato italiano con il nome di Carlo Abarth, era nato a Vienna il 15 novembre 1908. Fin da bambino era amante della velocità e delle gare, tanto che partecipava tutti i pomeriggi a gare di monopattino ma, essendo il più piccolo, le sue possibilità di vittoria erano inesistenti, era intervenuta quindi la genialità del piccolo corridore: aveva tagliato la sua cintura di cuoio e applicati i pezzi alle ruote. L’aumentata aderenza gli aveva consentito di vincere.

Da adulto aveva sviluppato una grande conoscenza tecnica e meccanica presso alcune importanti officine e aveva avuto esperienza in gara, ma due gravi incidenti gli avevano precluso la carriera da pilota. Abarth aveva deciso quindi di trasferirsi a Torino e aprire un’azienda specializzata nell’elaborazione dei veicoli, alla fine dell’anno la ditta contava già 30 dipendenti. Era perciò naturale anche la costituzione di una piccola scuderia con piloti qualificati come Nuvolari, Bonetto e Cortese. Le vittorie del team avevano contribuito al successo del’officina e Abarth aveva trovato il modo di differenziarsi: commercializza il kit per l’elaborazione delle vetture e farle diventare potenti e veloci.

Ma l’invenzione che aveva reso celebre la Abarth era la marmitta, dal suono profondo e inconfondibile, che migliorava in modo evidente le prestazioni dell’auto. Molti sono stai i modelli elaborati Abarth, ma la prima vettura che aveva messo in luce l’officina era stata la 1500 elaborata nel 1952: un coupé a due posti con tre fari anteriori di cui uno frontale, la linea aggressiva e futurista, ne aveva fatto un pezzo unico. Nel 1955 Carlo Abarth, oramai affermato, aveva avuto un ulteriore grande intuizione: aveva elaborato la Fiat 600, ottenendone una piccola vettura sportiva, la 750 GT. Era un gioiellino che aveva infranto diversi primati alle Mille Miglia e a Monza. Dopo poco aveva elaborato la 500 Abarth, ma qui il genio dell’imprenditore si era espresso in modo completo. Oltre a una vettura di grande successo, aveva concluso un vantaggioso accordo con Vittorio Valletta: per ogni vittoria ottenuta, la Fiat avrebbe corrisposto ad Abarth un compenso in danaro. Le vittorie erano state molte e Carlo Abarth era diventato un grande personaggio: al circuito del Garda del 1962 avevano partecipato solo vetture con il marchio dello scorpione. L’azienda si era quindi specializzata in elaborazione sportiva di modelli Fiat e nella produzione di pezzi in numero limitato per altre case, memorabile era stata la Porsche 356 GTL del 1961.

Nel 1971 Carlo Abarth si era ritirato dopo la cessione dell’azienda alla Fiat.



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