21 OTTOBRE 1846 – NASCE A ONEGLIA EDMONDO DE AMICIS
“L’educazione di un popolo si giudica dal contegno ch’egli tien per la strada” (Da Cuore)
Nato ad Oneglia da famiglia benestante, a due anni si trasferì in Piemonte. Prima a Cuneo, dove frequentò le elementari, poi a Torino dove proseguì la sua formazione scolastica. A 17 anni fu ammesso all’Accademia Militare di Modena dove divenne ufficiale. Nel 1866 partecipò alla battaglia di Custoza che si concluse con la disfatta sabauda. Forse quella delusione fu la molla che lo spinse a lasciare l’esercito l’anno successivo. L’esperienza militare lasciò però tracce indelebili nel suo carattere e nel suo pensiero: lo spirito patriottico e la disciplina militare non lo abbandonarono mai. Divenne giornalista militare. Fu assunto alla Nazione come inviato e assistette alla presa di Roma del 1870. Le sue corrispondenze furono raccolte in vari diari di viaggio.
Nel 1882 De Amicis si trasferì a Pinerolo dove scrisse “Alle porte d’Italia” dedicato a quelle valli. Nell’aprile del 1884 fu nominato cittadino onorario di Pinerolo.
Nel 1885 prese alloggio a Torino, in piazza XVIII dicembre, vicino alla stazione di Porta Susa. L’ispirazione e l’osservazione della vita scolastica dei suoi figli Ugo e Furio, gli permisero di scrivere quello che tutt’ora è considerato il suo romanzo più famoso: “Cuore”.
Pubblicato il 17 ottobre 1886, primo giorno scolastico di quell’anno, come libro per ragazzi, ebbe un successo immediato. In pochi mesi furono superate le quaranta edizioni e fu tradotto per decine di paesi stranieri. Il libro fu considerato un potente mezzo pedagogico per trasmettere i forti valori patriottici del Risorgimento, tuttavia fu criticato dal mondo cattolico in quanto in tutto il testo non vi è alcun riferimento religioso. Aderì poi al Partito Socialista e divenne amico di Filippo Turati. Scrisse altri libri: Sull’oceano, che parla dei poverissimi emigranti italiani, Il romanzo di un maestro, Amore e ginnastica, La maestrina degli operai, La carrozza di tutti, ritratto di Torino vista dal tram e molti articoli di chiara ispirazione socialista raccolti nel libro Questione sociale.
Edmondo De Amicis morì improvvisamente, a causa di un’emorragia cerebrale, l’11 marzo 1908 a Bordighera, fu però tumulato nella tomba di famiglia nel Cimitero Monumentale di Torino.