Morto per infarto procuratore di Asti Maurizio Laudi
È morto a Torino il procuratore capo di Asti Maurizio Laudi. È stato colto da un infarto nella sua abitazione. Maurizio Laudi, che attualmente era anche segretario di Magistratura Indipendente, era stato nominato procuratore di Asti nel gennaio dello scorso anno. In magistratura dal ’74, Laudi aveva lasciato Torino dopo moltissimi anni di servizio alla procura, prima come sostituto e poi come aggiunto. Una scelta per lui obbligata, visto che una norma della riforma dell’ordinamento giudiziario non consentiva di ricoprire per più di otto anni gli incarichi di vertice degli uffici giudiziari. Nel capoluogo piemontese – da cui si era allontanato solo quando era stato eletto componente del Csm – aveva tra l’altro diretto la Direzione distrettuale antimafia e aveva coordinato il gruppo che si occupa dei reati di terrorismo ed eversione. Davanti al Csm, Laudi è stato il “difensore” del gip di Milano Clementina Forleo nella procedura di trasferimento d’ufficio che le era stata aperta dalla Prima Commissione. Grande amante del calcio, Laudi era stato anche giudice sportivo. “Siamo sconvolti, non riusciamo a dire nulla. Abbiamo perso un amico, un grande magistrato”: negli ambienti della giustizia torinese la notizia della morte di Maurizio Laudi, che aveva 61 anni, ha colto tutti di sorpresa all’alba di oggi. “Non è il momento di parlare ora – hanno spiegato al telefono – siamo sbigottiti”. Tra i primi ad essere avvertiti Giancarlo Caselli, procuratore capo di Torino, grande amico di Laudi. Con lui aveva condiviso i più importanti processi sul terrorismo nel capoluogo piemontese.