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19 giugno 2009

Non finiscono le beghe sull’eredità Agnelli

È il 25 gennaio del 2003, di fronte al feretro di Giovanni Agnelli l’immagine di una famiglia unita, la moglie Marella, i nipoti John e Lapo, i fratelli e le sorelle Umberto, Susanna, Maria Sole, e Margherita, l’unica figlia ancora vivente dell’Avvocato. Sono passati poco più di 6 anni e quest’immagine è stata lacerata dai fatti e dalle vicende di una sconcertante dinasty famigliare. Umberto e Susanna non ci sono più, e Margherita Agnelli è diventata protagonista di una saga famigliare che riempie le pagine di giornali e periodici di tutto il mondo. Un anno dopo la morte del padre la sua posizione ereditaria venne liquidata con un accordo (che in gergo si definisce tombale) e con una cifra tra beni, immobili e liquidità che si aggirerebbe sugli 800-900 milioni di euro. Il 31 maggio del 2007 il colpo di scena: la figlia chiama in causa i curatori testamentari di Gianni Agnelli per avere chiarezza sull’effettivo ammontare del patrimonio Agnelli. Parte un processo che continua a riservare colpi di scena. È di oggi la notizia – anticipata dal settimanale Il Mondo – che a Margherita sarebbe andata una cifra ben maggiore di quella risaputa, un miliardo e 100 milioni di euro. Ma lei non ci sta e dal settimanale Panorama ci ricorda come col padre parlasse di tutto ma non delle questioni finanziarie. La figlia adombra infine il dubbio che parte del patrimonio del patriarca degli Agnelli sia stato nascosto all’estero nei cosiddetti paradisi fiscali. In questi casi si dice che il padre si rivolterebbe nella tomba, certo che l’immagine di uno dei simboli dell’Italia nel mondo – complici queste beghe famigliari e miliardarie – va via via sbiadendo.



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