17 ottobre 2024

17 OTTOBRE 1926 – Inaugurazione dello stadio Filadelfia.

stadio_filadelfia

Fu il presidente del Toro Enrico Marone di Cinzano a volere lo stadio Filadelfia e nel giro di sette mesi ottenne i permessi e ne fece completare la costruzione. Il terreno venne scelto per i bassi costi dell’area, allora situata alla periferia della città, l’opera venne a costare poco meno di due milioni e mezzo di lire.

All’inaugurazione erano presenti il principe ereditario Umberto II, la principessa Maria Adelaide e 15.000 spettatori, il campo venne benedetto dall’arcivescovo di Torino Monsignor Gamba. Per l’occasione fu organizzata una partita amichevole tra il Torino e la Fortitudo Roma che i granata vinsero per 4 a 0. Il nuovo stadio copriva una superficie di 38.000 metri quadri, protetti da un muro di cinta alto due metri e mezzo, aveva due sole tribune in legno e ghisa costruite in stile Liberty, le poltroncine erano in legno e numerate, sotto le tribune si trovavano le 13 file di sedie che componevano il parterre, le gradinate erano invece in cemento e lo stadio conteneva circa 15.000 tifosi. La struttura portante era in cemento armato, la facciata in di mattoni rossi con gli infissi delle finestre bianchi, Il basamento coperto di bassorilievi con greche in stile Art déco. Il campo misurava 110×70 metri era coperto d’erba e fornito di sistema di drenaggio.

Lo stadio fu ampliato successivamente: nel 1928 venne aggiunta la biglietteria e nel 1932 la gradinata fu ampliata, la capienza raggiunse i 30.000 posti.

Nel Filadelfia il Toro giocò tutte le partite casalinghe fino alla fine del campionato 1962/63 e vinse sei dei suoi sette scudetti. Al Filadelfia i granata rimasero imbattuti per sei anni 100 partite consecutive: dal 17 gennaio 1943 fino alla morte del Grande Torino. Il risultato più clamoroso fu il famoso 10 a 0 contro l’Alessandria.

Il Filadelfia fu bombardato il 13 luglio del 1943, le travi metalliche furono asportate per rifornire l’industria bellica e in seguito il Toro si spostò allo Stadio Mussolini, attuale Stadio Comunale. Dopo la guerra il Filadelfia fu ristrutturato per merito del presidente Ferruccio Novo, che però fu costretto a cederlo alla Federcalcio, come garanzia, dopo la tragedia di Superga. Già all’epoca qualcuno pensò di demolirlo poiché l’area era stata destinata ad uso residenziale, ma un nuovo piano regolatore del 1959 fece accantonare il progetto e ristabilì l’ordine: l’area fu riconfermata come verde pubblico. L’ultima partita venne giocata il 19 maggio 1963.

Poi le vicende dei nostri giorni fino all’ abbattimento del 1997. Da allora il Filadelfia giace abbandonato, silenzioso continua a subire i maltrattamenti del tempo, le follie delle amministrazioni, e le promesse dei vari presidenti che negli anni si sono susseguiti. Quello che dovrebbe essere un monumento alla storia del calcio, un vanto per la città di Torino è ridotto a un rudere abbandonato.

Ma proprio il 17 ottobre 2015 viene posta la prima pietra per la ricostruzione del nuovo Filadelfia.



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