Scalpore a Torino per arresto padre-padrone della Falchera
Dalla loro cella nel carcere torinese delle Vallette, dove sono rinchiusi da alcuni giorni, padre e figlio – 64 e 41 anni – negano tutto. Il primo, difeso dall’avvocato Antonio Genovese, giura di non aver mai abusato della figlia oggi 34enne, che dopo 25 anni di violenze sessuali tra le mura domestiche ha trovato il coraggio di raccontare tutto. E giura, anche suo fratello, di non aver mai toccato né lei, la sorella, né le quattro figlie nate dal suo matrimonio. Ad inchiodare i due sono state indagini lunghe e intercettazioni telefoniche e ambientali, che a detta degli investigatori sono inequivocabili. Quello che oggi sconcerta è la notizia che già 15 anni fa la donna aveva denunciato – spinta dal padre geloso – le violenze subite dal fratello che adesso è difeso da Antonio Foti. Ma lo psichiatra – incaricato dalla Procura – la giudicò inattendibile. Il fascicolo finì in archivio e lei finì di nuovo tra le mani del padre. Fa discutere anche la difesa compatta dei due da parte di tutta la famiglia, originaria della provincia di Foggia. Col padre padrone (venditore ambulante di ferri vecchi) e contro la sorella, si schierano gli altri 9 figli, 8 maschi e una donna. Negano le attenzioni del figlio – emulo di suo padre – anche tre delle sue quattro figlie (ora affidate, con la zia, ad una comunità). Le indagini hanno portato alla luce anche un episodio di 30 anni fa. Il padre aveva violentato una nipotina, figlia del fratello. Ma, in famiglia, la storia era stata subito messa sotto silenzio.