“…C’è posta per te”. È un messaggio che i dipendenti del Comune di Torino non potranno più ricevere, o inviare, durante gli orari d’ufficio. Non è il primo caso, ma farà sicuramente discutere l’ultimo regolamento interno che vieta ai 12 mila impiegati dell’amministrazione comunale del capoluogo piemontese l’uso personale della posta elettronica. “La decisione è nata non solo per limitare la perdita di tempo in ufficio – ha detto l’assessore alle risorse umane, Beppe Borgogno – ma anche per salvaguardare i nostri computer da eventuali virus”. E già sono in molti, negli uffici, ad appellarsi al diritto alla privacy. Nessuna violazione della sfera personale – precisano al Comune – i controlli verranno effettuati dal server centrale, lì si potrà vedere se qualcuno esagera nell’uso delle e-mail a carattere personale. L’amministrazione torinese – in prima linea nella lotta ai “fannulloni” – ha anche deciso di limitare il tempo in cui l’impiegato comunale può navigare su siti che con il lavoro non hanno proprio nulla a che fare. Come Facebook, ad esempio. Si chiama “ora d’aria telematica”, è nella pausa del pranzo.

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