Lite per un cane, un morto a Torino
È per un cane, un dogo argentino – razza inclusa nell’elenco dei più pericolosi – che ieri notte, a Torino, è scoppiata la rissa finita con un morto, il proprietario del cane, e un ferito, uno degli amici che erano con lui. In carcere, accusato di omicidio, Antonio Catelli, 60 anni, ex carabiniere e autista del senatore a vita Sergio Pininfarina. L’uomo, stamattina, è stato interrogato dal magistrato. Mancava poco a mezzanotte quando in piazza Montanari, sotto le sue finestre, il cane – senza guinzaglio e senza museruola – s’è avvicinato alla nipotina che il figlio 30enne – intento a chiacchierare con un gruppo di amici – teneva per mano. Dagli insulti alla rissa è stato un attimo. A quel punto, Antonio Catelli, che dall’alto assisteva alla scena, ha preso il suo revolver, detenuto legalmente, ed è sceso in strada. Stando al suo racconto, il padrone del cane, Luca Ragusa, operaio di 39 anni, aveva già in mano una pistola, una semiautomatica con la matricola abrasa. Non ha fatto in tempo ad usarla. A sparare è stato Catelli. Due proiettili che hanno raggiunto e ucciso l’operaio – morto poco dopo il ricovero in ospedale – poi un terzo che ha centrato all’addome il suo amico, ora ricoverato in gravi condizioni. Sembrava il far west, raccontano i testimoni che hanno chiamato i Carabinieri. Increduli quelli che da anni conoscono l’autista: un uomo stimato e rispettato che, a memoria di vicini di casa, la calma non l’avrebbe persa mai. Fino a ieri sera.