Eredità Agnelli: causa rimane a Torino
Non trasloca in Svizzera ma rimane in Italia, dove proseguirà davanti al tribunale di Torino, la causa sull’eredità di Gianni Agnelli – il presidente della Fiat morto il 24 gennaio 2003 – promossa dalla figlia Margherita Agnelli de Pahlen, che si ritiene danneggiata nella suddivisione del patrimonio paterno, nei confronti della madre, donna Marella Caracciolo. È questo il parere espresso dalla Cassazione che ha depositato il parere conclusivo maturato durante l’udienza svoltasi davanti alle sezioni unite lo scorso 7 ottobre. A chiedere alla Suprema Corte che il fascicolo giudiziario fosse inoltrato alla magistratura elvetica con un regolamento di giurisdizione, era stata la vedova dell’Avvocato. I legali di Marella sostenevano infatti che l’accordo stipulato in Svizzera, tra madre e figlia, il 18 febbraio 2004, con il quale Margherita rinunciava ad ulteriori pretese, aveva natura negoziale, valeva insomma come un contratto nel quale era stabilito, tra l’altro che ogni eventuale controversia economica sarebbe stata decisa dai magistrati elvetici. Per gli avvocati di Margherita tutta la questione – invece – è di stretto diritto ereditario dal momento che, la figlia di Gianni, si è rivolta al tribunale, per sentire innanzitutto dichiarare “in via principale” la sua qualità di erede. Di tutto questo, adesso, si occuperà il tribunale di Torino.