Chi è salito a piedi, chi è salito in bicicletta, chi con le navette, migliaia di fedeli stamattina a Belmonte per testimoniare solidarietà ai frati. Una partecipazione che colpisce padre Giorgio, frate francescano: “Commossi da tanta solidarietà, dalla vicinanza anche concreta della gente”. L’incontro di oggi della comunità cattolica torinese coi frati custodi del millenario santuario di Belmonte si è aperto con una bella notizia: padre Martino, uno dei 4 monaci selvaggiamente aggrediti martedì scorso, sta meglio ed è stato dimesso dall’ospedale di Cuorgnè. Non c’è, ovviamente, oggi alla messa del cardinal Poletto ma è un segno incoraggiante anche per gli altri 3 frati ancora in ospedale. “Chi ha commesso questo fatto deve sentirsi rodere dentro, deve sentirsi morire dentro” ha detto nell’omelia l’Arcivescovo di Torino. Parole dure per un episodio che ha profondamente turbato l’opinione pubblica, come testimonia Antonio Saitta presidente Provincia di Torino: “Incredibile che sia successo qui, in quest’oasi di pace, non si è più sicuri da nessuna parte”. Le indagini proseguono nel massimo riserbo. Gli inquirenti continuano a raccogliere elementi utili e smentiscono le ipotesi fantasiose che di giorno in giorno fioriscono sul movente dell’aggressione. Per gli inquirenti rimane privilegiata la pista della rapina e della violenza scaturita per lo scarso bottino trovato. L’obiettivo sarebbero state 5.000 euro raccolti nei giorni della festa patronale dopo Ferragosto e forse nascosti da qualche parte nel convento.

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