Logopedista scomparsa a Torino 12 anni fa, ridotta condanna
È stata ridotta da 21 a 16 anni, cui vanno applicati anche 3 anni di condono, la condanna in appello per il filatelico della Bolaffi, Paolo Stroppiana, accusato della morte di Marina Di Modica, la logopedista scomparsa a Torino la sera dell’8 maggio 1996 e mai più ritrovata. I giudici hanno anche modificato il capo di imputazione da omicidio volontario a preterintenzionale. L’imputato si è sempre dichiarato innocente. Dal dibattimento era emersa una ricostruzione dei fatti che accreditava l’ipotesi di un gioco erotico finito in tragedia. Il procuratore generale del processo di secondo grado è stato Vittorio Corsi, lo stesso del processo ad Anna Maria Franzoni. Il pm Onelio Dodero che sosteneva con lui l’accusa, aveva chiesto ai giudici della Corte d’Assise d’Appello la conferma della condanna di primo grado. Stroppiana era difeso dall’avvocato Aldo Albanese, i famigliari della donna scomparsa, costituitisi parte civile, dagli avvocati Gianpaolo Zancan e Stefano Castrale. “Noi non volevamo alcuna vendetta, ma questa sentenza ci soddisfa. Adesso si aprirà il carcere per Stroppiana e ci auguriamo che l’imputato, anche per sue ragioni processuali, decida al più presto di darci le indicazioni che aspettiamo da 12 anni e che darebbero alla famiglia la possibilità di dare la giusta sepoltura a Marina”. Lo ha detto, Giampaolo Zancan, uno degli avvocati di parte civile. Critico, invece, il legale del condannato, Aldo Albanese: “Siamo stupiti. La tesi che è emersa non è propriamente quella avanzata dalla Procura. C’è stato un ripiegamento su qualche prova che ha trovato la Corte. Siamo dubbiosi che possa essere ritenuta valida ad un vaglio di legittimità”.