Maltempo: miglioramenti in Piemonte, ma è ancora allarme
Schiarite qua e là ma con il fantasma della ripresa delle piogge lunedì, abbassamento del livello dei fiumi, per esempio la Dora a Torino è scesa di più di 20 centimetri, 7 ponti riaperti su 14 chiusi, ma in Piemonte è ancora emergenza e, se a Torino si tira un sospiro di sollievo, il Cuneese guarda il cielo con gli occhi all’insù e paura e con il ricordo delle alluvioni degli anni passati. Tutta la regione, intanto, si stringe intorno alle famiglie delle quattro vittime di Villar Pellice i cui corpi sono stati tutti trovati, ultimo quello della bimba di tre anni, stasera. All’ultima riunione di questa sera a Torino in Prefettura, il prefetto Paolo Padoin e il presidente della Provincia di Torino Saitta hanno cominciato a disegnare una prima mappa degli interventi che andranno compiuti già dai prossimi giorni, appena terminata l’emergenza. Intanto il consiglio dei ministri ha dichiarato lo stato d’emergenza per il Piemonte e la Val d’Aosta
LA SITUAZIONE DEI PONTI – Sette dei 14 ponti chiusi ieri nella provincia di Torino sono stati man mano riaperti. Ma tutti – ha fatto sapere questa sera il presidente Saitta – verranno presidiati nella notte e nei prossimi giorni. In serata è stato anche chiuso un nuovo ponte, sul Po, sulla provinciale 129 tra Carmagnola e Casalgrasso. Rimane invece chiuso il ponte sul Po di Pancalieri sulla sp 149. Il tunnel di San Mauro, chiuso dalla scorsa notte in attesa del passaggio dell’onda di piena, potrebbe venir riaperto domattina. Sono ancora isolati i comuni di Massello in Val Germanasca e di Salza, nel Pinerolese.
UOMINI E MEZZI CONTRO ACQUA E FANGO – Complessivamente nel Torinese sono stati impegnati nei lavori per contrastare l’emergenza 1.739 persone tra tecnici, operai, cantonieri e volontari; sono stati impegnati 322 mezzi per l’emergenza che resteranno dislocati nella zona fino al termine dell’emergenza. È inoltre stato allestito un campo a Susa che raccoglie 150 persone che risultano attualmente sfollati perché hanno case inagibili.
SCUOLE CHIUSE IN PROVINCIA DI TORINO E NEL CUNEESE – Oggi sono rimaste chiuse tutte le scuole della provincia di Torino, della città di Cuneo e di molte località del cuneese tra cui Savigliano dove il torrente Mellea ha rotto gli argini inondando Borgo Marene.
SITUAZIONE ANCORA CRITICA NEL CUNEESE – Se la provincia di Torino ha pagato il prezzo più alto in termine di vite umane, con le sue quattro vittime, il cuneese – ha detto stamani la presidente della Regione, Mercedes Bresso in sopralluogo – pagherà il prezzo più alto in termini di materiali. Le zone della provincia più colpite sono le valli Gesso, Stura, Grana, Maira e Po. I problemi maggiori sono legati ai collegamenti stradali e alla mancanza di energia e dell’acqua potabile. Grazie al miglioramento delle condizioni del tempo, è probabile che alcune zone possano trovare una via di sbocco. Nel Cuneese sono ancora isolati due piccoli centri, Castelmagno, in Val Grana, e Bellino, in Val Varaita. Castelmagno è anche privo di energia elettrica. Stamani è stata anche evacuata a titolo precauzionale la Alstom Ferroviaria di Savigliano, l’azienda in cui vengono realizzati i treni pendolino e dove lavorano in 800.
OGGI BERTOLASO, DOMANI SOPRALLUOGHI DI BRESSO E SAITTA – Questa mattina il sottosegretario Guido Bertolaso ha compiuto un lungo sopralluogo in elicottero su tutte le zone colpite. Domani i presidenti Bresso e Saitta raggiungeranno dal mattino presto la Val Susa e la Val Germanasca, domenica saranno in Val di Lanzo e nel canavese. Il presidente Saitta ha anche reso noto che già martedì verrà consegnato in Regione, perché venga subito inviato al governo, il quadro completo dei danni, degli interventi strutturali che andranno compiuti e dei costi previsti.