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29 maggio 2008

Val Pellice; morti e dispersi nel mare di fango

Una valanga di acqua, fango, massi e detriti li ha inghiottiti in un attimo. Per due persone, un anziano ed un giovane romeno non c’è stato niente da fare. Per una mamma e la sua bambina restano poche speranze: ma i soccorritori che da oggi sono accorsi a Villar Pellice, dove una frana si è abbattuta in un’area ai margini del paese, scavano con le mani, con cautela, nella speranza di poterle trovare vive. Lo faranno ancora, anche al buio, alla luce delle fotoelettriche. La frana che ha sfregiato come un rasoio il paesaggio da cartolina della Val Pellice ha devastato la casa nella quale c’erano Carlo Rivoira, 75 anni, Erika Poet, di 45, e la sua bambina, Annik Rivoira di appena tre anni. Il corpo del nonno di Erika è stato trovato avvolto in una coperta. Forse stava ancora dormendo. La mamma e la piccola Annik sono sepolte nel fango che ha spazzato via la loro casa. Chiuso nella sua auto non ha avuto scampo Vasile Marius Urzica, 30 anni, originario della Romania. Forse ha tentato di fuggire dalla furia della frana, o forse stava andando al lavoro nel capannone di una ex falegnameria di Villar Pellice. Il fango ha schiacciato la vettura ed il suo corpo è stato trovato nell’ammasso di ferraglia in cui l’auto si è trasformata in pochi istanti. Un automobilista che lo seguiva ha fatto in tempo a fermarsi e ad ingranare la retromarcia. “Poco dopo Vasile è stato trovato morto. La frana che in tanti hanno descritto “come un terremoto” sarebbe stata provocata dalle incessanti piogge degli ultimi giorni, cadute su un territorio reso secco da tre settimane di siccità che non avrebbe assorbito la grande quantità d’acqua caduta in poche ore, mentre il torrente che scorre vicino alla casa era ingrossato in modo pauroso. Della casa gialla e azzurra di due piani di borgata Garin – un presepe di abitazioni ai margini del paese, dove vive un pugno di agricoltori e pastori – non è rimasto più niente: l’unico segno di vita è il comignolo che fuma ancora. Distrutto anche il deposito di attrezzi che sorgeva accanto, distrutte le auto parcheggiate nel cortile. Miracolosamente è rimasta in piedi la casa a fianco di quella cancellata dal fango: la frana non l’ha neppure toccata.



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