7 OTTOBRE 1990 – Beatificazione di Giuseppe Allamano
“Il sacerdote ignorante è idolo di tristezza e di amarezza per l’ira di Dio e la desolazione del popolo”.
Castelnuovo, provincia di Asti, terra di Santi. Su questo non ci sono dubbi, infatti è il paese che dette i natali a San Giovanni Bosco, ma dove il 21 gennaio 1851 vede la luce anche Giuseppe Allamano. Figlio di una coppia di agricoltori e nipote di Giuseppe Cafasso (anche lui santo), la vita dell’ Allamano inizia in salita: rimane infatti orfano di padre a neppure tre anni. La madre, dopo le elementari, lo manda a studiare a Torino al Valdocco, avrà quindi Giovanni Bosco come insegnante.
Ordinato sacerdote a 22 anni e laureato in Teologia a 23, diventerà, grazie al suo instancabile zelo, a soli 29 anni il direttore del Santuario più caro ai torinesi: la Consolata, e del Convitto ecclesiastico per i neo sacerdoti.
Il Santuario è da restaurare e anche il Convitto è in grave crisi, Giuseppe Allamano, con incredibile tenacia e immensa fatica li fa rifiorire, nel 1898 redige il primo Bollettino del Santuario, per l’epoca uno strumento all’avanguardia. E’ uno straordinario formatore di caratteri, vero maestro di dottrina e di vita. La Diocesi di Torino, in quegli anni, smorzava l’entusiasmo missionario dei giovani preti, preferendo di gran lunga inviare offerte piuttosto che uomini. Allamano è risoluto, non sopporta di veder morire l’entusiasmo nei giovani, prende quindi una decisione: i missionari se li farà lui. Ci lavora per molti anni e nel 1901 partono per il Kenia i primi Missionari della Consolata. Nove anni dopo nascono le Suore Missionarie della Consolata. Nel 1912 chiede al Papa Pio X l’istituzione di una domenica dedicata a scuotere la Chiesa: fedeli e sacerdoti devono essere sensibilizzati sulle attività missionarie. La proposta è forse troppo audace e viene lasciata momentaneamente cadere per essere ripresa da Pio XI che nel 1927 istituirà proprio la Giornata Missionaria mondiale.
Giuseppe Allamano è morto il 16 febbraio 1926, ma la sua idea è andata avanti così come i suoi missionari presenti tutt’ora in oltre 25 paesi di quattro Continenti. Il 7 ottobre 1990 papa Giovanni Paolo II lo proclama beato.