5 OTTOBRE 1906 – Nasce a Torino Carlo Campanini
E’ stato un grande e indimenticabile attore. Iniziò la carriera artistica con l’idea di diventare musicista e cantante ma a 19 anni passò al teatro dialettale. Recitò un paio d’anni a Torino nell’allora famosa compagnia di prosa di Mario Casaleggio: commedie, drammi, vaudeville erano i loro pezzi forti. Campanini assieme alla compagnia partì per una tournée in Argentina, ogni sera uno spettacolo diverso, al mattino il capocomico distribuiva i copioni, poche ore di prove e alla sera sul palco. Un’ottima scuola per un giovane attore!
Il ritorno in Italia costrinse il giovane Carlo a lavorare in una fabbrica di molle per mantenersi. Proprio dall’imitazione dei colleghi di lavoro, come il compagno di tornio balbuziente, nacquero alcune delle sue macchiette. Commedie quindi, ma anche operette e assieme a Carlo Dapporto un’esilarante parodia di Stanlio e Ollio. Campanini fu anche attore cinematografico in moltissimi film leggeri, ma diede prova di grande professionalità anche in ruoli drammatici ne Le miserie del signor Travet di Mario Soldati e ne Il bandito di Alberto Lattuada. Negli anni ’50 l’importante incontro con Walter Chiari diede vita a una delle coppie più esilaranti dello spettacolo italiano: indimenticabile l’imitazione dei fratelli De Rege con la storica battuta “Vieni avanti cretino!” o il tormentone nato dalla scenetta del Sarchiapone che tenne gli italiani inchiodati al piccolo schermo.
Negli anni ’70, quando ormai l’attore pensava alla pensione, venne richiamato sul palco del Carignano da Erminio Macario, che lo volle accanto in una serie di commedie scritte su misura da Amendola e Corbucci. Rimase a far divertire il suo pubblico fino al 1981 quando, adducendo a dignitosi motivi d’età, decise di ritirarsi dalle scene: “Sono un ragioniere della risata e ora faccio fatica a studiare i copioni. La realtà odierna non è gentile con noi, non posso far divertire il pubblico, quando ci sarebbe da piangere”. Morì a Roma il 20 novembre 1984.