Polizia sgomina banda di rapinatori a Torino
“Ma che rapine, questi si stavano preparando per andare in guerra”. La frase di uno dei poliziotti sintetizza bene lo stupore degli investigatori che si sono trovati di fronte un vero e proprio arsenale militare nella periferia nord di Torino. Sono infatti state rinvenute tantissime armi da sparo, fucili kalashnikov e pistole, ma anche bombe a mano, candelotti di nitroglicerina e detonatori. Quattro italiani sono finiti in manette, si tratta di 4 trentenni di origine calabrese, tutti già coinvolti in indagine su furti e rapine a banche. La pericolosità e l’ingente quantitativo di armi ritrovate induce gli uomini della Squadra Mobile di Torino a pensare che la banda stesse per compiere un salto di qualità nel mondo del crimine. Non più solo colpi alle banche ma assalti a furgoni portavalori o estorsioni e racket. C’è ancora un particolare che fa rabbrividire. Mentre le armi erano ben nascoste in borsoni e dentro scatoloni in magazzini e scantinati dei quartieri Madonna di Campagna e Barriera di Milano, l’esplosivo, specie i candelotti di nitroglicerina, erano custoditi in maniera tale da poter provocare una strage: sarebbe bastato un movimento brusco per provocare un’esplosione di inaudita portata. I quattro arrestati (i fratelli Antonio e Francesco Sommario, Luigi Albanese e Andrea Di Leo) fanno scena muta, non danno alcuna spiegazione sul possibile utilizzo di questa santa barbara.