E’ stato un percorso lungo e tortuoso quello che ha portato alla nascita di quello che oggi è un vanto della nostra città: il Museo Nazionale del Cinema. Nel giugno del 1941 Maria Adriana Prolo, studiosa e critica di storia del cinema, ebbe l’idea della realizzazione, ma passarono ben 12 anni prima che si costituisse l’associazione Museo del Cinema. Una curiosità: tutto il materiale raccolto negli anni, in attesa di essere esposto, venne immagazzinato all’interno della Mole Antoneliana, proprio il luogo dove il museo stabilirà la sua sede definitiva. Era il 7 luglio 1953 e il primo obiettivo dell’associazione fu quello di trovare una sede adatta per il nascente museo. Fu individuato e scelto Palazzo Chiablese e il 27 settembre 1958 il museo venne aperto al pubblico. Soltanto nel 1965 potrà però fregiarsi del titolo di ‘nazionale’.

All’inizio degli anni ’90 si aprì il dibattito per trasferirlo alla Mole Antonelliana, il patrimonio del museo è vasto e rappresenta una ricchezza materiale e culturale immensa e unica per la storia del cinema. Si trovano i primi giochi di luce, i trucchi ottici e le prospettive, le prime macchine fotografiche, le prime macchine da presa e i fonografi a tromba. Ma la punta di diamante è senza dubbio la strumentazione completa della “Itala Film” nata e cresciuta in città fin dagli esordi del cinema muto. Nel 1983, dopo l’incendio del cinema Statuto, il museo fu chiuso per qualche tempo per ragioni di sicurezza. Maria Adriana Prolo morì nel 1991, poco tempo dopo l’inaugurazione delle nuove sale cinematografiche del museo presso il cinema Massimo. Nel 1992 il museo divenne fondazione e assunse proprio il nome della sua ideatrice. Nel 2000 la sede del Museo Nazionale del Cinema venne spostata all’interno della Mole Antonelliana su progetto dell’architetto Gianfranco Gritella e allestimento dello svizzero François Confino. Il cambio di sede e il meraviglioso allestimento hanno fatto sì che il Museo sia diventato il più visitato della città e uno dei più visitati d’Italia

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