26 settembre 2024

26 SETTEMBRE 2009 – Una folla commossa ai funerali di Maurizio Laudi

LAUDI

I colleghi e gli avversari di tante battaglie in tribunale, gli amici, le vecchie glorie dello sport, le persone comuni: in tremila, oggi, si sono raccolti in una chiesa del centro storico di Torino per dare l’ultimo saluto a Maurizio Laudi, il magistrato torinese ucciso da un infarto due giorni fa all’età di 61 anni. Tanta la gente, tanta la commozione: anche giudici severissimi e accigliati procuratori antimafia sono stati visti sciogliersi in lacrime e singhiozzare. Di Laudi è stata ricordata la passione civile, la lotta alla criminalità organizzata, al terrorismo e al malcostume, la sua opera di giudice sportivo: impegni costati minacce (aveva la scorta dagli anni Settanta), critiche, attacchi personali. L’elegante chiesa barocca di San Filippo Neri non è bastata per contenere tutti.

Laudi era morto a Torino2 giorni fa. È stato colto da un infarto nella sua abitazione. Attualmente era Procuratore capo di Asti e anche segretario di Magistratura Indipendente. In magistratura dal ’74 aveva lasciato Torino dopo moltissimi anni di servizio alla procura, prima come sostituto e poi come aggiunto. Nel capoluogo piemontese – da cui si era allontanato solo quando era stato eletto componente del Csm – aveva tra l’altro diretto la Direzione distrettuale antimafia e aveva coordinato il gruppo che si occupa dei reati di terrorismo ed eversione.

Grande amante del calcio, Laudi era stato anche giudice sportivo. 



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