25 SETTEMBRE 1982 – Muore Augusto Manzo, campione di pallapugno
Augusto Manzo era nato a Santo Stefano Belbo il 20 agosto 1911, la sua era una famiglia di pallonisti, infatti con i tre fratelli aveva formato una squadra con la quale partecipavano a tornei professionisti. Appassionato di questo sport fin da giovanissimo: aveva vinto il primo torneo a 12 anni. E’ ancora considerato uno dei pallonisti più completo e forte di sempre. Era un battitore sia in pallapugno sia nel pallone col bracciale, il suo era il ruolo più faticoso e importante di tutta la squadra. Vinse il campionato giovanile a Torino nel 1928 e i titoli italiani nel 1932, 1933 e 1935. Nel 1937 si trasferì a Livorno, il pallone col bracciale viveva la sua stagione d’oro, si fermò quindi diversi anni giocando con gli atleti più famosi dell’epoca. In quell’anno vinse il campionato e si confermò campione nel 1942. Nel dopoguerra finì la passione popolare per il pallone col bracciale, quindi Manzo rientrò in Piemonte e dal 1947 al 1951 vinse ininterrottamente il titolo italiano di pallapugno con una squadra di Alba. Si ritirò dall’agonismo a 52 anni, aveva disputato 3.500 partite di pallapugno e 1.500 di pallone col bracciale. Il 17 settembre 1982 rimase gravemente ferito in un incidente automobilistico, morì pochi giorni dopo. Augusto Manzo fu un campione di regolarità, intelligenza e stile, esaltate dalla forza d’animo, serenità di spirito e resistenza fisica. Ad Alba, in piazza Monsignor Grassi, nel 2007 è stata inaugurata una statua che lo ritrae nel momento della battuta.