Anna Maria Franzoni al processo Cogne-bis
È comparsa a sorpresa in aula al tribunale di Torino questa mattina Annamaria Franzoni. È presente in prima fila al processo Cogne bis che la vede imputata per calunnia nei confronti dei vicini di casa . Jeans, una felpa bianca sopra una camicetta viola è stata accompagnata dagli agenti di Polizia Penitenziaria del carcere di Bologna dov’è detenuta. All’ingresso ha salutato con un sorriso il marito Stefano Lorenzi che siede in terza fila. Oggi l’intera udienza è stata dedicata all’ascolto degli esperti che effettuarono sulla mamma di Cogne la perizia psichiatrica ordinata nel corso del processo d’appello. Se per Roberto Mutani fu impossibile verificare l’esistenza di disturbi come l’epilessia o la parasonnia per il rifiuto dell’imputata di collaborare per Francesco Barale invece Annamaria ha una memoria dell’omicidio del figlio Samuele coerente e precisa.
E la Franzoni ha preso la parola in tribunale a Torino al termine dell’udienza di oggi del processo. Annamaria ha ribadito che all’epoca del fatto si sentiva benissimo ed era contenta di stare a Cogne con il marito e i figli. “Solo dopo – ha aggiunto tra le lacrime – ho conosciuto ansia e depressione. Solo dopo sono stata male. Ma chi non capisce questo non sa leggere la sofferenza di una persona. Chi lo dice non ha mai riconosciuto il mio dolore”. La Franzoni in quella che è parsa una replica diretta alla maggior parte dei periti ha detto tra l’altro che non è vero che fosse “coccolata”. Anzi gli inquirenti (e i giornalisti) “mi hanno sottoposto a delle torture”.