Vertice Fiat in Regione: ultimatum di Marchionne
Un vero e proprio ultimatum. Sergio Marchionne convocato dal Governo al tavolo a Torino non usa mezzi termini. “Sì alla modernizzazione della rete produttiva no a lasciare le cose come stanno – ha detto l’amministratore delegato della Fiat – la nuova monovolume “LO” verrà fatta in Serbia e non a Mirafiori mentre la Panda andrà a Pomigliano anche se non è una scelta razionale ed economica ma è un segno del rapporto privilegiato che abbiamo con l’Italia”.
Marchionne ha ribadito il no alla riapertura di trattative: se si firma un accordo con la maggioranza delle organizzazioni sindacali questo vale per tutti e va rispettato. E la minaccia di lasciare la Confindustria e disdettare il contratto nazionale dei metalmeccanici? Ipotesi praticabili ha concluso Marchionne. Insomma una posizione netta “Altrimenti siamo pronti ad andare all’estero”. Parole secche che hanno gelato il tavolo dei rappresentanti sindacali Bonanni Angeletti ed Epifani e dei rappresentanti degli Enti Locali. Positivo il giudizio del ministro Sacconi. Più cauto il leader della Cgil Guglielmo Epifani che ha dovuto subire una piccola contestazione da parte dei Cobas.
Nel pomeriggio a Roma Marchionne si è incontrato con il leader di Confindustria Emma Marcegaglia per trovare una soluzione ed impedire l’uscita di Fiat da Confindustria.
Ma l’appuntamento è per domani ancora a Torino per il vertice Fiat-sindacati sulla disdetta del contratto nazionale non ci sarà Marchionne volato a Detroit per incontrare Obama agli stabilimenti Chrysler.