Addio Pro Vercelli 7 scudetti e 108 anni di storia
Classe 1892, deceduta. È l’epitaffio della Pro Vercelli un pezzo di storia del pallone finito in soffitta dopo l’esclusione ai campionati professionistici.
Era già successo negli anni Novanta ma poi in qualche modo la china era stata risalita. Stavolta si chiude un altro probabilmente definitivo capitolo di storia nonostante il lodevole (ma patetico nella cifra) tentativo di salvataggio da parte di una cordata di imprenditori locali che poche settimane fa aveva “raccolto” 140 mila euro per l’iscrizione al campionato di seconda divisione di Lega Pro. Spariscono dalle pagine ufficiali degli album sette scudetti e un indelebile binomio Pro Vercelli-Silvio Piola che ha significato moltissimo per i tempi pionieristici in cui il calcio osò proporsi e seppe farsi amare e crescere nell’interesse della gente. Il nome del grande centravanti resterà malinconicamente scritto sul portone d’ingresso dello stadio (l’ex Robbiano) rinominato così nella speranza di rivedere su quel terreno di gioco gesta simili a quelle dei primi anni nel Novecento. O forse presto sparirà anche quello per dare vita magari a un supermercato.