16 SETTEMBRE 1864 – Firenze è la nuova capitale d’Italia, tumulti a Torino
Il 27 marzo 1861 la Camera dei Deputati stabilì che Roma era italiana e sarebbe diventata la capitale dello Stato, ma che non sarebbe dovuta essere conquistata con la forza. La Città Eterna era infatti occupata dai francesi dal 1849. Camillo Benso attivò immediatamente i canali diplomatici per trovare un accordo con la Francia ma purtroppo, la prematura morte, impedì allo statista di portare a compimento l’opera. Tempo dopo Costantino Nigra riaprì la trattativa ma la decisone venne presa solo nel giugno del 1864 a Fontainebleau: la Francia abbandonerà Roma, ma l’Italia sposterà la capitale da Torino a Firenze. La convenzione non è però vincolante: Roma capitale è ancora l’obiettivo del governo. Il re Vittorio Emanuele, appresa la clausola esclama: “Ma che dirà Torino? Non è indegno rimeritarla di tanti sacrifici, con un sacrificio ancor più crudele? (…) non so assuefarmi a questa idea.”
Nonostante tutto venne firmata la “Convenzione di settembre”. I francesi abbandoneranno Roma entro due anni in cambio l’Italia si impegnerà a difendere i confini dello Stato Pontificio, permetterà la nascita di un esercito papale e ad accollarsi parte del debito degli antichi Stati della Chiesa. Quando La Stampa dette la notizia violente manifestazioni si scatenarono in città e molti perirono al grido “O Roma o morte!”.